giovedì 23 giugno 2011

Pisapia: il Pgt sarà più bello - ma il Pd contesta il suo stop

Pisapia: il Pgt sarà più bello - ma il Pd contesta il suo stop
Voto lampo in giunta per cancellare l'approvazione e riportare il testo in aula. I consiglieri democratici non ci stanno e chiedono un incontro al sindaco: “Va approvato e dopo cambiato”
di ALESSIA GALLIONE e TERESA MONESTIROLI

Pisapia: il Pgt sarà più bello ma il Pd contesta il suo stop Il sindaco Giuliano Pisapia

La trasformazione delle regole urbanistiche arriverà sul tavolo della giunta già domani: la prima importante decisione dell’eraPisapia. Perché è lì che l’assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris, condividerà con gli altri assessori la delibera che, di fatto, cancellerà l’approvazione del Piano di governo del territorio. Un passo indietro per riaprire l’ascolto con la città che, per modificare il Piano, aveva presentato 4.765 richieste di cambiamento. «Si tornerà alla possibilità per il consiglio comunale di esaminare e votare le osservazioni dei cittadini», ha ribadito il sindaco. Disegnando anche il nuovo orizzonte che potrà delinearsi per lo strumento urbanistico. E per la Milano dei prossimi vent’anni: «Sulla base di queste osservazioni — ha aggiunto Giuliano Pisapia — ci sarà un Pgt sicuramente migliorato rispetto a quello attuale».

Ma il primo passo della giunta Pisapia fa accendere le scintille con il Partito democratico. Se il maggior gruppo della coalizione che sostiene il neosindaco è totalmente d’accordo sulla necessità di rivedere il Piano , dando valore alle osservazioni presentate dai cittadini, non c’è sintonia sulla modalità che sembra aver scelto l’assessore De Cesaris per procedere. A spiegare le divergenze è Carmela Rozza, il nuovo capogruppo dal Pd: «Sono perplessa sull’ipotesi di ritirare la delibera di approvazione del Piano e ritornare allo step precedente, quello della valutazione delle osservazioni — racconta il consigliere comunale — Forse sarebbe più appropriato tenere in piedi lo strumento e valutare contemporaneamente le osservazioni introducendo delle modifiche là dove lo ritenessimo necessario».

E dopo l’ex assessore Carlo Masseroli, che del Pgt è il padre e che ha già ipotizzato una difficile «stagione di ricorsi e controricorsi», anche il capogruppo del Pdl, Giulio Gallera, promette battaglia in aula: «Difenderemo il Piano. Questa è una scelta irresponsabile che creerà un danno e un buco di bilancio e bloccherà lo sviluppo della città. L’ascolto della città è una finzione. Si vuole solo stravolgere il Pgt». D’accordo con la possibilità di riprendere in considerazione le richieste di modifica, invece, è il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo. Che dice: «La mia posizione non cambia rispetto a quella che avevo come consigliere dell’opposizione: anche ora ritengo necessario che la politica ascolti e valorizzi le osservazioni dei cittadini».

Il documento, approvato lo scorso febbraio, secondo la tabella di marcia della precedente amministrazione avrebbe dovuto essere pubblicato il prossimo lunedì. Per ora, quindi, non è ancora entrato in vigore. Ed è proprio da questa certezza che riparte la giunta Pisapia. Da un Piano adottato (il primo passo in aula) e da una delibera che riporta indietro le lancette al momento della valutazione delle osservazioni: una scelta che, dopo il voto della giunta, dovrà arrivare in consiglio comunale per il via libera. Da questo momento gli uffici dovranno riprendere in mano le 4.765 richieste e, dopo averle riconsiderate, accorparle in gruppi «omogenei e di identico contenuto» e sottoporle nuovamente al voto dell’aula: non soltanto otto blocchi, come fece l’allora maggioranza. Una decisione duramente contestata dal centrosinistra che aprì lo scontro e presentò un ricorso al Tar.

Tratto da:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/06/23/news/pgt-18094161/

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