LA POLEMICA
E' scontro sulle ronde dei militari
Mazzali (Sel): "Milano non è Beirut"
Il consigliere comunale: "Basta con le pattuglie miste nelle strade. Meno repressione
e più prevenzione". L'assessore Granelli: "Non vogliamo abbassare il livello di sicurezza"
di SIMONE BIANCHINScoppia la polemica sulla presenza dell’esercito in città, e su quali debbano essere, o tornare a essere, i compiti della polizia locale. La miccia si è accesa intorno alle dichiarazioni del consigliere comunale di Sel Mirko Mazzali, che fa parte della maggioranza di centrosinistra, il quale ha chiesto che vengano mandati via i presidi delle pattuglie militari nelle strade. L’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, gela subito il consigliere: «Non abbiamo intenzione di diminuire i livelli di sicurezza, non è nel programma di Pisapia». L’esercito era arrivato in città con il decreto Sicurezza del 2008 che prevedeva per Milano 424 militari per potenziare uomini e mezzi, a ridosso degli “obiettivi sensibili” come il Duomo, i consolati, il Cie di via Corelli. Pattuglie composte da 3 militari ciascuna, in servizio su quattro turni di 6 ore l’uno. Ora ne sono rimaste in servizio 34, sono centodue militari fermi nei punti ritenuti strategici, «più una novantina di uomini ancora in via Corelli e davanti ai consolati», spiega l’ex vice sindaco Riccardo De Corato.
Una stagione destinata a finire? «Milano non è Beirut — ha detto Mazzali — non ha bisogno di militari nelle strade. La sicurezza in città la si ottiene con la prevenzione, non con la repressione». Il consigliere ha chiesto al sindaco e all’assessore alla Sicurezza di rivolgersi al ministero della Difesa per ottenere un progressivo disimpegno dei militari: «Siano impiegati nelle missioni umanitarie e non lasciati fermi per ore a presidiare il nulla». Ma per l’assessore Granelli «sono utili. L’esercito ha reso polizia e carabinieri più liberi». In merito, si è pronunciato anche il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto: «Se da Milano ci dicono che l’obiettivo di avere più sicurezza è stato raggiunto e non hanno più bisogno dei nostri militari, saremo ben contenti di trasferirli in altre zone». Mazzali ha chiesto alla giunta anche di liberare i vigili da compiti di pubblica sicurezza come «le retate sugli autobus nei confronti degli immigrati clandestini».
L’opposizione non si fa scappare l’occasione. Per De Corato «la sinistra radicale è già passata all’incasso, a fare le spese della demagogia della sinistra saranno i cittadini di Milano». Il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, e il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino, Marco Osnato, chiedono a Pisapia di prendere le distanze: «Ci avevano detto che eravamo noi che volevamo creare un clima di terrore nei confronti di Pisapia — dice Osnato — se ne accorgeranno». L’assessore chiarisce che «anche i vigili servono su alcuni autobus, contro i borseggiatori». Anche sul fronte degli sgomberi non c’è alcuna linea morbida rispetto a prima. Negli ultimi giorni 6 interventi della polizia locale hanno portato all’allontanamento di 174 nomadi che avevano occupato abusivamente zone del parco Cassinis, via Sant’Arialdo, viale Toscana, viale Toledo, via Medici del Vascello, via Vittorini.
Qualcuno sa aggiornarmi sull'agire di Granelli? Sbaglio o hanno sgomberato parecchie famiglie rom su segnalazione di cittadini solerti per "evitare situazioni di degrado"?
RispondiEliminaGiacomo