giovedì 23 giugno 2011

Noi non ci lasceremo mai... abbiamo troppe cose insieme... e le mazzate le volete?

LA POLEMICA

E' scontro sulle ronde dei militari
Mazzali (Sel): "Milano non è Beirut"

Il consigliere comunale: "Basta con le pattuglie miste nelle strade. Meno repressione
e più prevenzione". L'assessore Granelli: "Non vogliamo abbassare il livello di sicurezza"

di SIMONE BIANCHIN

Scoppia la polemica sulla presenza dell’esercito in città, e su quali debbano essere, o tornare a essere, i compiti della polizia locale. La miccia si è accesa intorno alle dichiarazioni del consigliere comunale di Sel Mirko Mazzali, che fa parte della maggioranza di centrosinistra, il quale ha chiesto che vengano mandati via i presidi delle pattuglie militari nelle strade. L’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, gela subito il consigliere: «Non abbiamo intenzione di diminuire i livelli di sicurezza, non è nel programma di Pisapia». L’esercito era arrivato in città con il decreto Sicurezza del 2008 che prevedeva per Milano 424 militari per potenziare uomini e mezzi, a ridosso degli “obiettivi sensibili” come il Duomo, i consolati, il Cie di via Corelli. Pattuglie composte da 3 militari ciascuna, in servizio su quattro turni di 6 ore l’uno. Ora ne sono rimaste in servizio 34, sono centodue militari fermi nei punti ritenuti strategici, «più una novantina di uomini ancora in via Corelli e davanti ai consolati», spiega l’ex vice sindaco Riccardo De Corato.

Una stagione destinata a finire? «Milano non è Beirut — ha detto Mazzali — non ha bisogno di militari nelle strade. La sicurezza in città la si ottiene con la prevenzione, non con la repressione». Il consigliere ha chiesto al sindaco e all’assessore alla Sicurezza di rivolgersi al ministero della Difesa per ottenere un progressivo disimpegno dei militari: «Siano impiegati nelle missioni umanitarie e non lasciati fermi per ore a presidiare il nulla». Ma per l’assessore Granelli «sono utili. L’esercito ha reso polizia e carabinieri più liberi». In merito, si è pronunciato anche il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto: «Se da Milano ci dicono che l’obiettivo di avere più sicurezza è stato raggiunto e non hanno più bisogno dei nostri militari, saremo ben contenti di trasferirli in altre zone». Mazzali ha chiesto alla giunta anche di liberare i vigili da compiti di pubblica sicurezza come «le retate sugli autobus nei confronti degli immigrati clandestini».

L’opposizione non si fa scappare l’occasione. Per De Corato «la sinistra radicale è già passata all’incasso, a fare le spese della demagogia della sinistra saranno i cittadini di Milano». Il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, e il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino, Marco Osnato, chiedono a Pisapia di prendere le distanze: «Ci avevano detto che eravamo noi che volevamo creare un clima di terrore nei confronti di Pisapia — dice Osnato — se ne accorgeranno». L’assessore chiarisce che «anche i vigili servono su alcuni autobus, contro i borseggiatori». Anche sul fronte degli sgomberi non c’è alcuna linea morbida rispetto a prima. Negli ultimi giorni 6 interventi della polizia locale hanno portato all’allontanamento di 174 nomadi che avevano occupato abusivamente zone del parco Cassinis, via Sant’Arialdo, viale Toscana, viale Toledo, via Medici del Vascello, via Vittorini.

1 commento:

  1. Qualcuno sa aggiornarmi sull'agire di Granelli? Sbaglio o hanno sgomberato parecchie famiglie rom su segnalazione di cittadini solerti per "evitare situazioni di degrado"?

    Giacomo

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