sabato 30 luglio 2011
mercoledì 20 luglio 2011
resoconto CdZ del 19 luglio 2011
ciao comitato
la riunione di ieri sera è stata noiosetta, ma non voglio privarvi di niente e quindi vi cuccate anche questo resoconto. E poi noi non siamo come quelli che guardano il gran premio sperando che qualcuno muoia: se nessuno litiga meglio. E poi Tranquillino era in vacanza, vorrà dire qualcosa!
prima che iniziasse la seduta ho chiesto al presidente Villa se si poteva ricordare Borsellino, e così lui ha chiesto un minuto di silenzio, osservato da tutti, e Piscina (non la cambini... però se volete conoscerlo dovete partecipare!) non ha neppure chiesto la parola ed è stato zitto... un successo senza precedenti
A parte gli scherzi, grazie Villa, se leggi il blog, davvero!
l'ordine del giorno è stato tutto rispettato e la seduta si è esaurita alle 23
sono stati eletti o definiti (IMPORTANTE, CHE NESSUNO VENGA A DIRE CHE IL RESOCONTO è INCOMPLETO O CENSURATO O IMPRECISO: QUI SI FA QUEL CHE SI PUò QUEL CHE CI SI RICORDA E QUEL CHE SI CAPISCE, CHIUNQUE PUò INTEGRARE E SOPRATTUTTO ASSISTERE) il vicepresidente radicale Yuri Guaiana (ma Rosario l'ha soprannominato gagarin, e quindi da adesso si chiamerà così) e i vari vicepresidenti delle commissioni: cultura re fraschini, urbanistica pirovano, ambiente costa, scuola ciullini, commercio chendi, sanità fanari, sport curaca (sto nome è inventato, non capisco cosa ho scritto)
sono stati anche approvati i nomi dei componenti del gruppo lavoro sui permessi per costruire, che sarebbero le persone che vengono chiamate dal comune per sentire un parere sulle costruzioni in zona: pd amato, sel tosi, rondelli non so di che partito, pisavento verdi, iannerone radicale, elena re movimento 5 stelle, asiaghi popolo della libertà, costa lega nord e poi mi son persa (ma magari quelli di casini non leggono il blog e non si offendono)
sono stati anche scelti i rappresentanti della commissione paesaggio, architetto giuseppe amato per maggioranza (che siamo noi, sempre meglio ricordarlo) e bonora per l'opposizione
poi sono stati nominati i rappresentanti di minoranza e maggioranza (che siamo noi, ancora, incredibile, eh, comitato!) nella commissione urbanistica: alberto proietti e flavio costa (e qui, se avete studiato, ormai sapete chi è il nostro, sennò ripassate, asini!!)
poi è stato approvato il bilancio delle biblioteche... ma questo ve l'ho raccontato nella commissione cultura, e non sia mai che mi ripeto.
vi state annoiando, eh... pensate noi, a questo punto ci siamo mangiati le patatine di anna!!
poi si è parlato della commissione decentramento: dico quello che ho capito: tutti la vogliono, c'è stata discussione se fosse meglio a termine (parere di villa e pd, credo), cioè che sparisce quando si avrà la città metropolitana, o permanente (molti altri, anche della opposizione, ma anche sel). per tutti comunque importante lavorarci tanto e in fretta: re fraschini sottolinea che non basta avere la commissione ma bisogna avere una reale delega al decentramento. si è anche accennato al fatto che c'è la possibilità che le zone diventino 14 o 15.
a margine sono state fatte due interrogazioni (senza voti, eh!)
gagarin ha chiesto se la pista ciclabile in vittor pisani, bloccata con le macchine e con i cartelli coperti, è davvero una pista ciclabile (poveretta, dico io)
piscina ha chiesto a villa se sapeva che la precedente riunione del cdz è stata trasmessa su radio radicale. non si può per la privacy!
villa indagherà (gagarin ha confessato subito) ma comunque è volontà di tutti che le sedute vengano messe online e disponibili per tutti (bravo gagarin, mi piace molto questa cosa!)
un genitore di non so che gruppo ha chiesto poi al consiglio di zona di avere degli spazi per poter fare attività innovative con i bambini, anche piccolissimi.
due parole di gossip: del comitato c'eravamo io elena anna n milly (new entry, potete non conoscerla per qualche puntata) nicola rosario. oltre a noi fabrizio casavola e un gruppetto legato ai grillini, 15 persone in tutto, poi è arrivato mago galbusera e il marito di anna b
dei consiglieri ne mancavano 7, quelli che conosco: tranquillino agnello fanari roccatagliata (questo non è dei nostri, ma si conosce della gente in cdz...)
villa ha fatto distribuire a tutti noi pubblico delle fotocopie di un documento sul decentramento: lo dico perchè è stato molto apprezzato, almeno anche noi capiamo.
del tagliere di salumi che ci siamo magnati dopo al tempio d'oro non parlo, quello è privacy, ha ragione piscina!
ciao comitato, ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa e di aver scritto qualche cavolata, ma fra cinque anni ste relazioni vinceranno il pulitzer della martesana
mr
mercoledì 13 luglio 2011
Incompleto (e sconnesso) resoconto: COMMISSIONE CULTURA (12/07/2011)
Presidente: Carole Lynn McGrath (come lo pronuncia lei non lo pronuncia nessuno, sfido chiunque)
Vicepresidente: Mario Re Fraschini
O.d.g. Approvazione del bilancio (per il 2011) delle biblioteche di Zara e Crescenzago.
La presidente ha letto un documento sull'importanza della cultura, che è stata smantellata negli anni, come per esempio l'orchestra della rai. Ha sottolineato l'importanza enorme della scuola pubblica ed il suo alto livello ed ha sostenuto che si debba aiutare gli insegnanti, dando anche stimoli allo studio. Da qui l'importanza del ruolo delle biblioteche, che vanno sostenute e di cui bisogna ampliare l'orario.
Nella zona ci sono due biblioteche (Crescenzago e Zara) ed è in progetto di aprirne una terza a Precotto (ma i soldi non si vedono nemmeno in lontananza).
La direttrice di Crescenzago (Lucini, ma abbiate pietà, i nomi sono tutti suscettibili di cambiamenti) ha presentato il programma per i restanti sei mesi dell'anno, richiedendo un totale di 3000 € (nel 2009 hanno avuto 4300 € e 871 presenze, nel 2010 5400 € e 1249 presenze). Sa che è quasi certo che i fondi verranno tagliati, quindi ha presentato, in ordine di priorità, il seguente elenco di iniziative:
- Corso base utilizzo PC (non nel senso di partito!!), 20 posti disponibili, gratis, richiestissimo, soprattutto da fasce deboli, quali anziani e stranieri (ogni occasione per le donne arabe di uscire di casa, magari accompagnando i figli in biblioteca, è colta al volo);
- letture animate per bambini dai 3 ai 6 e dai 6 ai 10 anni (l'anno scorso hanno riscosso molto successo);
- Conferenze psicologiche tenute da una certa De Virgilio ((non) credo) sulla formazione e gestione dei conflitti e su come funziona la psiche;
- Altre letture per bambini.
La direttrice di Crescenzago si è detta disponibilissima ad accogliere suggerimenti e proposte (anche in collaborazione con altre associazioni).
Il/La direttore/direttrice di Zara è in ferie, quindi si è votato sulla base di un documento che noi cittadini non abbiamo visto.
Riflessioni sparse di consiglieri vari:
- difficile catturare gli adolescenti (soprattutto scuole medie);
- Piscina (insopportabile n.d.a.) chiede qualcosa sull'identità milanese (per carità, viva Jannacci e Parini, ma non credo intendesse questo);
La presidente della casa della poesia del Trotter ha lamentato una carenza di informazione da parte delle istituzioni su comunicazione di iniziative, modalità di accesso a fondi e locali pubblici a disposizione dei cittadini, ecc...
E' in progetto un'ambiziosa mappatura dei luoghi di cultura della zona con relative modalità di utilizzo.
Un attore del Teatro Officina ha ricordato che è andato in scena lo spettacolo "via Padova e oltre" (non vorrei dire fesserie ma è passato anche al Piccolo). Il Teatro Officina vuole riproporlo, sia nelle periferie della città, sia soprattutto in zona 2, come strumento per discutere di intercultura-
Lo spettacolo verrà fatto il 24 settembre all'anfiteatro della martesana.
Se il CdZ dà dei fondi bene, sennò si arrangiano, ma avrebbe un bel valore non lasciarli soli.
Votazione: tutti favorevoli, quindi credo che ora l'approvazione dei bilanci delle biblioteche passi in consiglio di zona.
La commissione si riunirà nuovamente Giovedì 21 Luglio alle 18.30 per discutere delle linee programmatiche dei prossimi 5 anni. (Eventualmente la seduta verrà aggiornata a Venerdì ala medesima ora).
Presenti del comitato: Rosario, Mariarosa, Giacomo.
lunedì 4 luglio 2011
Stakeholder
- Paroletta misteriosa che nell'inglese non ancora aziendale significa più o meno il proprietario del campo confinante col tuo: stake sono i paletti dello steccato di confine, che sono di ambedue i proprietari (holder). La si legge nel post che cita l'articolo COME FAR DURARE L'EFFETTO PISAPIA OLTRE L'ESTATE.
- Si contrappone al concetto di shareholder che è il socio in affari, il proprietario di quote (share), l'azionista.
- Nella gestione partecipata ed aperta agli interessi sociali di un'impresa gli stakeholders, che come tuoi vicini hanno verso di te delle aspettative di un buon comportamento, sono importanti, anche se non quanto i soci e gli azionisti.
- Nella gestione di un ente pubblico di governo e servizi, invece, gli stakeholders sono tutto: non sono soci nei profitti ma dal loro lato dello steccato ti osservano su qualsiasi cosa, perché si aspettano che ogni tuo agire sul tuo terreno abbia effetti positivi anche verso il loro campo.
- I cittadini tutti, invece, sono sì degli azionisti, perché hanno eletto il consiglio di amministrazione e l'amministratore delegato. Ma sono tutti "piccolissimi azionisti", disponendo di un voto a testa. Quindi in quella veste non hanno molto potere.
- Ecco, diciamo che i piccoli coltivatori Comitati (e non ci scordiamo le Officine) si possono iscrivere tra gli stakeholder di rilievo del Comune. Le forme di organizzazione e di azione da darsi saranno tutte quelle necessarie a rappresentare al Comune le aspettative, i progetti, le proposte e i bisogni.
- Ovviamente, non sono gli unici: partiti, sindacati, associazioni, commercianti, categorie sociali varie, imprese... ecco, zona per zona o area per area (Officine) bisogna riuscire a promuovere il confronto con gli altri stakeholder "legittimi" (di quelli "illegittimi" si spera che se ne occupi la legge).
- E... tutti gli altri hanno il vantaggio di esser più stabili e più formalmente legittimati. L'unica "marcia in più" che hanno i comitati e le ex officine è quella di essere in qualche modo i genitori del sindaco e della giunta. O meglio uno dei due genitori, quello di origini popolari.
- Poi, sappiamo bene che l'altro genitore viene dagli strati alti della società e del potere economico e politico. Però il genitore nato tra il popolo ha trasmesso a questi figli valori sani e aspettative di giustizia, ha fatto i sacrifici per farli studiare e fargli trovare un buon posto, sa che ormai sono grandi e autonomi ma ha molte buone ragioni per ricordargli da dove vengono.
- :-) Insomma, come dice la famosa sceneggiata napoletana, sappiamo di conservare il diritto di dire al figlio che ora vive in centro tra "uommini incravattati e femmene pittate": "Io songo 'o pate (il padre) e nun me ponno caccià: 'o zappatore nun se scuorda a mamma..."
domenica 3 luglio 2011
COME FAR DURARE L'EFFETTO PISAPIA OLTRE L'ESTATE
di Massimiliano Guareschi
(Il Manifesto sabato 2 luglio 2011)
Che cos'è l'effetto Pisapia? Un fatto politico o solo elettorale? Saranno i prossimi mesi a dircelo. La questione si può riassumere in una semplice domanda. Le Officine (a base tematica) e i Comitati (a base territoriale) sono stati solo un'azzeccata trovata di marketing politico, che si è dimostrata in grado di motivare un elettorato distratto e scettico, fornendo a costo zero le forze e le intelligenze per schiantare il maldestro fuoco di fila della macchina propagandistica morattiana? Se così fosse, non resterebbe che considerare esaurite quelle esperienze, per lasciare che il gioco della politica prosegua as usual, con i partiti a svolgere la loro funzione, dopo avere stabilito i reciproci rapporti di forza e lasciato il dovuto spazio alla retorica di circostanza sulla società civile e i suoi rappresentanti. Oppure le cose stanno diversamente e a Milano il vento è davvero cambiato, in un senso che va oltre l'affermarsi di una nuova maggioranza in consiglio comunale? Se si propende per questa ipotesi diviene legittima una scommessa sul fatto che la partecipazione che si è espressa in forme nuove nelle Officine e nei Comitati o nella molteplicità di iniziative che, assumendo il nome Pisapia come brand, si sono dispiegate nei più svariati ambiti possa avere una valenza non contingente. Il protagonismo collettivo che ha cambiato volto alla città sembra non essere rassegnato a rientrare nei ranghi, le reti che si sono stabilite non paiono intenzionate a smobilitare. Certo, non si tratta di esagerare la portata di strutture calibrate rispetto alle esigenze di una campagna elettorale ormai terminata, né tanto meno di tenerle in vita artificialmente. E tuttavia la nuova avventura amministrativa non può prescindere dalle forze e dalle intelligenze che si sono aggregate dando vita all'"effetto Pisapia". Ed è forse in questo senso che va interpretato l'appello del nuovo sindaco, al momento dell'insediamento, a non lasciarlo solo.
Inventare strumenti, modalità e dispositivi in grado di proiettare nella dimensione del "governo" le energie che si sono dispiegate nella campagna elettorale: questa le vera sfida che emerge dalla primavera milanese. Con formula usurata, si potrebbe parlare di spinte dal basso, ma risulterebbe fuorviante. Una rappresentazione di quel tipo, infatti, travisa, collocandole sul registro della subalternità, le tipologie di aggregazione trasversali, rispetto alle competenze, alle provenienze politiche, alle condizioni professionali, alle appartenenze generazionali, che si sono manifestate in questi mesi, riducendole al ruolo di semplici portatrici di domande e bisogni che solo la politica "in forma" sarebbe in grado di interpretare per fornire una risposta. Ma, come si è visto durante la campagna elettorale, non è così. La capacità di elaborazione e attivazione in tempo reale di gruppi, individui e reti informali ha permesso di essere "sempre un passo avanti all'avversario", svuotando spesso preventivamente l'impatto di ogni sua iniziativa propagandista. Si è molto parlato della capacità della rete e dei social network di ridisegnare le dinamiche di circolazione dell'informazione e di funzionamento della sfera pubblica. Meno si è sottolineato come essi predispongano le condizioni anche per nuove modalità di azione politica, le cui forme istituzionali sono tutte da pensare e definire. Non si tratta di mettere in discussione i quadri della democrazia rappresentativa, né di invocare un assemblearismo tous azimuts, irrealistico e defatigante, incompatibile con i tempi della decisione amministrativa. La politica democratica, tuttavia, non ha a che fare solo con le procedure e non può esaurirsi nella conta dei voti. Lo sanno bene lobby e altri stakeholder, collettivi e individuali, che non mancano mai di fare sentire il loro peso. Fra questi i partiti che, nel bene o nel male, hanno svolto per una lunga fase una funzione quasi monopolistica nella promozione e nella gestione della partecipazione politica. Da anni però viviamo la crisi della forma partito, alimentata peraltro dalla retorica sull'antipolitica veicolata dai partiti stessi. Qualsiasi cosa si pensi in proposito, è finita l'epoca dei partiti di massa, radicati, capaci di raccogliere le più diverse istanze, di rielaborarle all'interno delle proprie filiere, di garantire luoghi di elaborazione e socializzazione. La vocazione del partito leggero, verso cui volenti o nolenti ci si è incamminati, è completamente diversa. E allora la partecipazione e la cittadinanza attiva devono cercare altre strade. Speriamo che il laboratorio milanese ci fornisca lumi in proposito. Abbiamo davanti l'estate per pensarci. Ma per settembre ci si deve inventare qualcosa.
Parliamo del Programma!
"Housing sociale e meno case sfitte"
Pisapia lancia la sfida del nuovo Pgt
Il sindaco Giuliano Pisapia Un anno fa, in questi giorni, si candidava alle primarie del centrosinistra. Un mese fa entrava a Palazzo Marino come sindaco. Da allora a oggi, assicura Giuliano Pisapia, «non è cambiato l’affetto della gente». Dopo trenta giorni si può fare un primo esame delle emergenze della città, che si intreccia con le promesse della campagna elettorale e con le contingenze quotidiane. Lui, Pisapia, spiega: «In questo mese ho già dovuto prendere decisioni difficili, fare scelte talvolta dolorose, anche per colpa della preoccupante situazione che ho trovato. Ma il mio punto di riferimento è il bene e il futuro della città».
Fra le contingenze del primo mese ci sono i dati dell’Istat sul carovita. Non c’è scampo: a Milano tutto costa di più. Cosa fa il Comune?
«Può e deve dare segnali forti. Nel breve periodo valorizzare i mercati di zona, portando sui banchi i prodotti a chilometro zero coltivati nelle campagne attorno alla città. E aiutare lo sviluppo dei Gas, i gruppi di acquisto solidale, non con incentivi economici ma dando loro degli spazi».
Ma a Milano tutto costa di più, non solo la frutta e la verdura.
«Infatti: ad influire molto sul costo della vita è la casa, che assorbe un buona quota del reddito delle famiglie, ancor di più dei separati o dei single. Per questo non permetteremo più il vergognoso spreco di migliaia di case popolari sfitte e lavoreremo per impedire che il Pgt resti così com’è: serve un deciso cambio di passo, con più housing sociale e la salvaguardia delle zone agricole per rispondere alle reali necessità dei cittadini. Questo possiamo fare e faremo per combattere il carovita».
I milanesi, però, vogliono rassicurazioni: con l’allarme sui conti pubblici temono nuove tasse. Timore fondato?
«Malgrado la situazione che abbiamo trovato faremo di tutto per dare servizi ai cittadini. Elimineremo sprechi, razionalizzeremo spese, ridurremo la nostra quota nella newco di Expo. I tagli saranno mirati e concordati con gli assessori. Impediremo che il governo scarichi sugli enti locali le conseguenze di una disastrosa politica economica. Ma se Roma dovesse insistere con i tagli o con un Patto di stabilità punitivo, allora dovremo studiare interventi che, però, non riguarderanno i servizi essenziali né le fasce deboli e in difficoltà».
Il vicesindaco Guida ha ipotizzato aumenti in base al reddito sulle rette degli asili. È così?
«Faremo di tutto perché non avvenga, ma quello della Guida può essere un discorso generale sul futuro di Milano: su alcuni servizi, se necessario, potremmo chiedere un maggiore contributo a chi ha più possibilità. Ma solo se questo non comporterà particolari sacrifici e, chiaramente, dando a tutti in cambio servizi migliori».
A proposito di servizi: in campagna elettorale lei aveva promesso i mezzi pubblici gratis per gli over 65. Non se ne parla più?
«Se l’iniziativa riguardasse solo quelli già abbonati Atm si potrebbe fare subito. Ma noi vogliamo raggiungere più cittadini possibile: stiamo studiando come garantire intanto — da settembre o con il nuovo anno — la gratuità per chi è sotto un certo reddito. Partirà anche l’altro progetto per i giovani: mezzi pubblici di notte nel fine settimana. E sempre a settembre, lo garantisco, il servizio di Milano Ristorazione sarà finalmente dignitoso».
Dice che il bilancio lasciato dalla Moratti è disastroso. Non è un controsenso pensare a un aumento del numero dei Consigli di zona?
«Le future municipalità avranno responsabilità reali e fondi che oggi non hanno. Per questo ritengo necessario che siano zone omogenee: oggi mettono insieme centro e periferia, con problemi molto diversi. Ci sarà qualche zona in più, ma con meno consiglieri. I costi, lo assicuro, non aumenteranno».
Tra le polemiche di questo mese: vi accusano di aver mandato a casa 31 dirigenti e di aver assunto persone dei vostri comitati elettorali.
«I contratti dei dirigenti erano già scaduti, abbiamo solo anticipato di due mesi il termine della proroga, per partire a settembre con una nuova macchina comunale. Gli assunti, invece, non sono dirigenti: non è spoils system, ma sono giovani con ottimi curricula. Rivendico — come i miei predecessori — il diritto ad avere nel mio staff persone con cui ho un rapporto fiduciario, ma saranno molti meno e costeranno meno che nello scorso mandato. E poi un paio di segnali forti credo di averli già dati: con la composizione della giunta e la nomina ai vertici dell’Amsa, scegliendo le persone per il merito, non per la tessera politica».
A proposito di attacchi e di promesse: il doppio incarico dell’assessore Tabacci. Ancora convinto della sua scelta?
«Certo, a maggior ragione visto quanto sta emergendo sul bilancio: ho conferma ogni giorno della capacità di analisi e di confronto di Tabacci. In campagna elettorale ho detto, e resto convinto, che assessori e consiglieri non debbano avere incarichi nelle società partecipate. Invece Tabacci, membro della commissione parlamentare che deciderà sul Patto di stabilità, è una garanzia per città».
Ancora doppi incarichi: capitolo Expo. Chi sarà il commissario straordinario?
«Seguendo il dettato di legge, dovrebbe essere il sindaco di Milano. Ma tutto resta in sospeso, anche perché la Moratti non ha ancora depositato le sue dimissioni. Sono però fermamente convinto che la scelta migliore sia quella di un tecnico, che abbia la fiducia di tutte le istituzioni coinvolte».
Quindi non il governatore Formigoni?
«Spero che il governo voglia coinvolgermi nella decisione: se mi chiedesse un parere, non farei il nome di Formigoni».
Piccolo bilancio del primo mese. Com’è essere sindaco?
«Bello e faticoso, con l’attenzione sempre alta della città (ma è un bene, perché le critiche mi fanno riflettere sulle decisioni che prendo). Quello che mi sorprende è girare per luoghi della città dove, evidentemente, la gente non si aspetta di vedere il sindaco: a volte mi chiedono se sono davvero io. Ecco, forse chi mi ha preceduto aveva dimenticato proprio questo: che noi, nonostante la fascia, siamo cittadini come gli altri».
Pisapia lancia la sfida del nuovo Pgt
Il sindaco: "Cominceremo dalla casa per combattere il carovita". E sulle nuove assunzioni in Comune: "Non sono dirigenti, ma precari. Rivendico il diritto di avere persone di fiducia"
di ORIANA LISO
Fra le contingenze del primo mese ci sono i dati dell’Istat sul carovita. Non c’è scampo: a Milano tutto costa di più. Cosa fa il Comune?
«Può e deve dare segnali forti. Nel breve periodo valorizzare i mercati di zona, portando sui banchi i prodotti a chilometro zero coltivati nelle campagne attorno alla città. E aiutare lo sviluppo dei Gas, i gruppi di acquisto solidale, non con incentivi economici ma dando loro degli spazi».
Ma a Milano tutto costa di più, non solo la frutta e la verdura.
«Infatti: ad influire molto sul costo della vita è la casa, che assorbe un buona quota del reddito delle famiglie, ancor di più dei separati o dei single. Per questo non permetteremo più il vergognoso spreco di migliaia di case popolari sfitte e lavoreremo per impedire che il Pgt resti così com’è: serve un deciso cambio di passo, con più housing sociale e la salvaguardia delle zone agricole per rispondere alle reali necessità dei cittadini. Questo possiamo fare e faremo per combattere il carovita».
I milanesi, però, vogliono rassicurazioni: con l’allarme sui conti pubblici temono nuove tasse. Timore fondato?
«Malgrado la situazione che abbiamo trovato faremo di tutto per dare servizi ai cittadini. Elimineremo sprechi, razionalizzeremo spese, ridurremo la nostra quota nella newco di Expo. I tagli saranno mirati e concordati con gli assessori. Impediremo che il governo scarichi sugli enti locali le conseguenze di una disastrosa politica economica. Ma se Roma dovesse insistere con i tagli o con un Patto di stabilità punitivo, allora dovremo studiare interventi che, però, non riguarderanno i servizi essenziali né le fasce deboli e in difficoltà».
Il vicesindaco Guida ha ipotizzato aumenti in base al reddito sulle rette degli asili. È così?
«Faremo di tutto perché non avvenga, ma quello della Guida può essere un discorso generale sul futuro di Milano: su alcuni servizi, se necessario, potremmo chiedere un maggiore contributo a chi ha più possibilità. Ma solo se questo non comporterà particolari sacrifici e, chiaramente, dando a tutti in cambio servizi migliori».
A proposito di servizi: in campagna elettorale lei aveva promesso i mezzi pubblici gratis per gli over 65. Non se ne parla più?
«Se l’iniziativa riguardasse solo quelli già abbonati Atm si potrebbe fare subito. Ma noi vogliamo raggiungere più cittadini possibile: stiamo studiando come garantire intanto — da settembre o con il nuovo anno — la gratuità per chi è sotto un certo reddito. Partirà anche l’altro progetto per i giovani: mezzi pubblici di notte nel fine settimana. E sempre a settembre, lo garantisco, il servizio di Milano Ristorazione sarà finalmente dignitoso».
Dice che il bilancio lasciato dalla Moratti è disastroso. Non è un controsenso pensare a un aumento del numero dei Consigli di zona?
«Le future municipalità avranno responsabilità reali e fondi che oggi non hanno. Per questo ritengo necessario che siano zone omogenee: oggi mettono insieme centro e periferia, con problemi molto diversi. Ci sarà qualche zona in più, ma con meno consiglieri. I costi, lo assicuro, non aumenteranno».
Tra le polemiche di questo mese: vi accusano di aver mandato a casa 31 dirigenti e di aver assunto persone dei vostri comitati elettorali.
«I contratti dei dirigenti erano già scaduti, abbiamo solo anticipato di due mesi il termine della proroga, per partire a settembre con una nuova macchina comunale. Gli assunti, invece, non sono dirigenti: non è spoils system, ma sono giovani con ottimi curricula. Rivendico — come i miei predecessori — il diritto ad avere nel mio staff persone con cui ho un rapporto fiduciario, ma saranno molti meno e costeranno meno che nello scorso mandato. E poi un paio di segnali forti credo di averli già dati: con la composizione della giunta e la nomina ai vertici dell’Amsa, scegliendo le persone per il merito, non per la tessera politica».
A proposito di attacchi e di promesse: il doppio incarico dell’assessore Tabacci. Ancora convinto della sua scelta?
«Certo, a maggior ragione visto quanto sta emergendo sul bilancio: ho conferma ogni giorno della capacità di analisi e di confronto di Tabacci. In campagna elettorale ho detto, e resto convinto, che assessori e consiglieri non debbano avere incarichi nelle società partecipate. Invece Tabacci, membro della commissione parlamentare che deciderà sul Patto di stabilità, è una garanzia per città».
Ancora doppi incarichi: capitolo Expo. Chi sarà il commissario straordinario?
«Seguendo il dettato di legge, dovrebbe essere il sindaco di Milano. Ma tutto resta in sospeso, anche perché la Moratti non ha ancora depositato le sue dimissioni. Sono però fermamente convinto che la scelta migliore sia quella di un tecnico, che abbia la fiducia di tutte le istituzioni coinvolte».
Quindi non il governatore Formigoni?
«Spero che il governo voglia coinvolgermi nella decisione: se mi chiedesse un parere, non farei il nome di Formigoni».
Piccolo bilancio del primo mese. Com’è essere sindaco?
«Bello e faticoso, con l’attenzione sempre alta della città (ma è un bene, perché le critiche mi fanno riflettere sulle decisioni che prendo). Quello che mi sorprende è girare per luoghi della città dove, evidentemente, la gente non si aspetta di vedere il sindaco: a volte mi chiedono se sono davvero io. Ecco, forse chi mi ha preceduto aveva dimenticato proprio questo: che noi, nonostante la fascia, siamo cittadini come gli altri».
Il vino nuovo nelle botti vecchie
Cari tifosi, carta canta…
Pubblicato da Pierpaolo Farina il lug 3, 2011 in Il Rompiballe, Politica | 8 commenti
Sono meravigliosi. Nonostante le assunzioni degli amici in linea col passato, a Palazzo Marino non ci pensano minimamente a dire “scusate, abbiamo sbagliato a dire che non applicavamo lo spoil system”, ma anzi, rivendicano le scelte fatte e incitano i tifosi più trinariciuti e cretini a darti addosso con ogni tipo di diffamazione e insulto.
In un’intervista a Repubblica, Pisapia dice: “Gli assunti non sono dirigenti: non è spoil system, ma sono giovani con ottimi curricula. Rivendico, come i miei predecessori, il diritto ad avere nel mio staff persone con cui ho un rapporto fiduciario.”
Posto che di questi giovani il curriculum non è noto (o meglio, di alcuni sì, e tra questi c’è Luca Stanzione, SEL, che farà da segretario all’assessore Tajani (SEL) che non è nemmeno laureato e prenderà più di un ingegnere con laurea magistrale assunto alla Fiat), vorrei qui riportare la nozione di spoil system:
In politica l’espressione inglese spoil system (letteralmente sistema dello spoglio) descrive la pratica con cui le forze politiche al governodistribuiscono a propri affiliati e simpatizzanti cariche istituzionali, la titolarità di uffici pubblici e posizioni di potere, come incentivo a lavorare per il partito o l’organizzazione politica.
L’origine dell’espressione è il motto coniato da William Learned Marcy: “To the victor belong the spoils”( “Al vincitore spetta il bottino”).
Allo spoil system si contrappone spesso il merit system (letteralmente: sistema del merito) in base al quale la titolarità degli uffici pubblici viene assegnata a seguito di una valutazione oggettiva della capacità di svolgere le relative funzioni, senza tenere conto dell’affiliazione politica dei candidati. Il metodo tipico attraverso il quale si realizza il merit system è il pubblico concorso.
Come potete vedere, dunque, Pisapia mente quando dice che non si tratta di spoil system. Ma non è questo il punto. Il sindaco ha ben detto che è un suo diritto rivendicare persone di fiducia nel suo staff, ma non sono io che di fronte a due maxi-schermi ho dichiarato a stampa e cittadini che lo spoil system sarebbe rimasto un ricordo del passato. Soprattutto, queste persone di fiducia possono essere benissimo pagate con le proprie finanze personali, se proprio tra gli oltre 15mila dipendenti comunali non c’è nessuno che possa evitare un ulteriore addebito di mezzo milione di euro di retribuzioni alle esangui casse comunali.
Insomma, a chi ci accusa di cavalcare l’anti-politica e di fare sterile polemica, vorrei far notare che se Pisapia se ne fosse stato zitto e non avesse fatto promesse che non poteva mantenere (a cominciare dalla Giunta, che di certo non è stata fatta per almeno la metà seguendo il criterio del merito e delle competenze), nessuno avrebbe detto nulla.
Dire poi che si spende meno in assunzioni degli amici dell’amministrazione precedente o dire che “così fan tutti” è l’unica cosa che ingrossa le fila dell’anti-politica: quante cartucce in canna da sparare hanno dato lor signori con le loro ultime gesta a Beppe Grillo e sodali?
Come diceva Enzo Biagi, “La colpa non è dello specchio, ma di chi ci sta davanti”: lor signori evitino di dire una cosa in pubblico e di farne un’altra nelle segrete stanze e vedranno che da parte nostra, che non abbiamo padroni né signori da servire (se ne avessimo, ora saremmo tra i neo-assunti), non riceveranno nessuna critica, ma solo lodi e incoraggiamenti come hanno avuto fino a questo momento.
Diceva Sandro Pertini che “Ai giovani non servono sermoni, ma esempi di coerenza, onestà, altruismo.”, ebbene, noi siamo giovani di 20 anni che ci occupiamo di difendere quegli esempi e di cercare di dare anzitutto noi l’esempio: dunque non facciamo distinzioni di bandiera tra incoerenti di destra e incoerenti di sinistra.
Per quanto riguarda Tabacci e il doppio incarico, rimando ad un mio vecchio articolo, in cui dimostro dettagliatamente come il suo doppio incarico non sia per nulla utile al Comune: se infatti andrà a Roma solo il martedì e il mercoledì per votare in Aula, significa che non parteciperà alle sedute della Commissione Bilancio; ergo, il suo doppio incarico, oltre ad essere indecente perché non segna una discontinuità con la vecchia giunta, è pure inutile alla città di Milano.
Insomma, di certo la storia non finisce qui: vogliamo i curricula pubblicati sul sito online del Comune, affinché possiamo noi valutare se sia stato applicato lo spoil system o il merit system. In ogni caso, il system continua a funzionare: e non è tanto diverso dal passato.
venerdì 1 luglio 2011
Bufera su Pisapia.
Milano, tornano gli stipendi d’oro. Bufera su Pisapia.
Pubblicato da Pierpaolo Farina il lug 1, 2011 in Il Rompiballe, Politica | 40 commenti
Alberto Biraghi, che di Pisapia è stato e continua ad essere uno dei più convinti supporter, in un articolo esprime tutta la propria indignazione con un laconico: “Il vento a Milano è sempre lo stesso: puzza“. E c’è da starne sicuri che la questione verrà rilanciata soprattutto dal Giornale, che sulla questione dei 32 dirigenti esterni assunti per chiamata diretta dalla Moratti e licenziati da Pisapia ci aveva montato un caso (purghe pisapiane).
Intanto però, come risulta dettagliatamente anche da un articolo di Indymedia, lo spoil system a Milano non ha affatto ceduto il passo al merit system, come lo aveva chiamato Pisapia nel suo esordio il 20 giugno. Anzi, i criteri di assunzione degli amici sono rimasti sempre gli stessi.
Come spiegare del resto ai centinaia di precari del Comune che aspettano il rinnovo del contratto (e che il blocco delle assunzioni e i 9,6 miliardi di tagli annunciati a Regioni ed Enti Locali hanno trasformato in un’utopia) e a chi ha creduto nel vento nuovo a Palazzo Marino l’assunzione di 8 esterni tutti nel giro di partiti e comitati che hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco?
Ora forse scatterà subito nel lettore pisapiano l’ira furente di chi “rema contro”, in perfetta linea con quel tifoso da me descritto stamattina. Ma siamo obiettivi: come si fa a chiedere sacrifici ai cittadini, se non si dà l’esempio?
Qui c’è gente che campa con 900 euro al mese (se è fortunata), lavora e fa anche gli straordinari, e poi si vede scavalcare dagli amici del nuovo assessore, i quali magari sono meno titolati di lui che ha una laurea e un master, e l’unica differenza con loro è che non ha leccato il culo al piccolo satrapo di partito che ora ha un ufficio a Palazzo Marino.
Ma chi sono queste persone?
Luca Stanzione, giovane ex-rifondarolo, assunto in categoria C nella segreteria dell’Assessore Tajani (SEL, ex-centro studi CGIL). Stipendio: 42mila euro annui(3500 euro al mese lordi).
Cosimo Palazzo, presidente del Circolo Vigentina del PD, assunto come funzionario dal neo-Assessore al Welfare (di se stesso, come ironizza Biraghi), Pierfrancesco Majorino. Stipendio: 64 mila euro annui (5333 euro al mese lordi).
Roberta Pezzulla, ex Ceas, assunta al gabinetto del Vicesindaco Guida. Stipendio: 37mila euro annui (3083 euro lordi al mese)
Stefania Amato, assunta all’interno del Gabinetto del Sindaco come Istruttore direttivo dei servizi amministrativi. Stipendio: 40mila e 500 euro annui (3375 lordi al mese).
Ana Victoria Arruabarrena, assunta come la Amato. Stesso stipendio. Segni particolari: Comitato x Pisapia Zona4.
Caterina Sarfatti, figlia di Riccardo, morto l’anno scorso in seguito ad un incidente stradale. Non ha mai fatto politica prima della morte del padre, è nota per aver letto una lettera del padre al suo funerale in cui invitava a votare per Stefano Boeri alle primarie. Stesso stipendio della Amato e della Arruabarrena.
Antonio Bisignano, assunto da Pierfrancesco Maran (delfino milanese di Penati e assessore alla mobilità). Attivista di Changemilano. Stipendio: 42.640 euro annui(3553 mensili lordi).
Qui il dettaglio della delibera di oggi, direttamente dal sito del Comune di Milano. La domanda è: che fine ha fatto la promessa di valorizzare le risorse interne del Comune? Possibile che tra 15.000 dipendenti comunali non si trovasse qualcuno a ricoprire queste sei cariche?
Pubblicato da Pierpaolo Farina il lug 1, 2011 in Il Rompiballe, Politica | 40 commenti
Alberto Biraghi, che di Pisapia è stato e continua ad essere uno dei più convinti supporter, in un articolo esprime tutta la propria indignazione con un laconico: “Il vento a Milano è sempre lo stesso: puzza“. E c’è da starne sicuri che la questione verrà rilanciata soprattutto dal Giornale, che sulla questione dei 32 dirigenti esterni assunti per chiamata diretta dalla Moratti e licenziati da Pisapia ci aveva montato un caso (purghe pisapiane).
Intanto però, come risulta dettagliatamente anche da un articolo di Indymedia, lo spoil system a Milano non ha affatto ceduto il passo al merit system, come lo aveva chiamato Pisapia nel suo esordio il 20 giugno. Anzi, i criteri di assunzione degli amici sono rimasti sempre gli stessi.
Come spiegare del resto ai centinaia di precari del Comune che aspettano il rinnovo del contratto (e che il blocco delle assunzioni e i 9,6 miliardi di tagli annunciati a Regioni ed Enti Locali hanno trasformato in un’utopia) e a chi ha creduto nel vento nuovo a Palazzo Marino l’assunzione di 8 esterni tutti nel giro di partiti e comitati che hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco?
Ora forse scatterà subito nel lettore pisapiano l’ira furente di chi “rema contro”, in perfetta linea con quel tifoso da me descritto stamattina. Ma siamo obiettivi: come si fa a chiedere sacrifici ai cittadini, se non si dà l’esempio?
Qui c’è gente che campa con 900 euro al mese (se è fortunata), lavora e fa anche gli straordinari, e poi si vede scavalcare dagli amici del nuovo assessore, i quali magari sono meno titolati di lui che ha una laurea e un master, e l’unica differenza con loro è che non ha leccato il culo al piccolo satrapo di partito che ora ha un ufficio a Palazzo Marino.
Ma chi sono queste persone?
Luca Stanzione, giovane ex-rifondarolo, assunto in categoria C nella segreteria dell’Assessore Tajani (SEL, ex-centro studi CGIL). Stipendio: 42mila euro annui(3500 euro al mese lordi).
Cosimo Palazzo, presidente del Circolo Vigentina del PD, assunto come funzionario dal neo-Assessore al Welfare (di se stesso, come ironizza Biraghi), Pierfrancesco Majorino. Stipendio: 64 mila euro annui (5333 euro al mese lordi).
Roberta Pezzulla, ex Ceas, assunta al gabinetto del Vicesindaco Guida. Stipendio: 37mila euro annui (3083 euro lordi al mese)
Stefania Amato, assunta all’interno del Gabinetto del Sindaco come Istruttore direttivo dei servizi amministrativi. Stipendio: 40mila e 500 euro annui (3375 lordi al mese).
Ana Victoria Arruabarrena, assunta come la Amato. Stesso stipendio. Segni particolari: Comitato x Pisapia Zona4.
Caterina Sarfatti, figlia di Riccardo, morto l’anno scorso in seguito ad un incidente stradale. Non ha mai fatto politica prima della morte del padre, è nota per aver letto una lettera del padre al suo funerale in cui invitava a votare per Stefano Boeri alle primarie. Stesso stipendio della Amato e della Arruabarrena.
Antonio Bisignano, assunto da Pierfrancesco Maran (delfino milanese di Penati e assessore alla mobilità). Attivista di Changemilano. Stipendio: 42.640 euro annui(3553 mensili lordi).
Qui il dettaglio della delibera di oggi, direttamente dal sito del Comune di Milano. La domanda è: che fine ha fatto la promessa di valorizzare le risorse interne del Comune? Possibile che tra 15.000 dipendenti comunali non si trovasse qualcuno a ricoprire queste sei cariche?
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